Théologie monastique et théologie scolastique dans le Traité 'De statu animarum sanctorum ante generale iudicium' du cardinal Jacques Fournier (futur pape Benoît XII)
Résumé
Versione francese della comunicazione presentata in italiano il 13 dicembre 1992 a Roma, in occasione del "Secondo convegno di studio sul pensiero medievale: aspetti filosofico-teologici". Nella costituzione Benedictus Deus del 1336 Benedetto XII prende una posizione in netto disaccordo con quella espressa dal suo predecessore sulla questione della visio beatifica, asserendo che le anime dei puri godranno immediatamente della visione divina. Sulla linea di Bernardo da Chiaravalle (ma anche di Ambrogio e Agostino), Giovanni XXII aveva invece sostenuto che le anime dei santi non potessero godere di tale visione fino al momento della resurrezione finale dei corpi. La posizione di Giovanni, espressione di una teologia monastica e patristica, contrastava con le tendenze della teologia scolastica, secondo cui le anime dei morti avrebbero perseguito destini alquanto individuali. Nel terzo trattato del rapporto inedito De statu animarum sanctorum ante generale iudicium (di cui l'A. sta preparando l'edizione del I e del IV trattato secondo il ms. Vat. lat. 4006) presentato a Giovanni XXII, il cardinale Giacomo Fournier giunge ad una soluzione che lo colloca in continuità con la tradizione scolastica senza tuttavia svigorire completamente la portata escatologica ed ecclesiogica della tesi papale. Attraverso una diversa esegesi di Bernardo, il cardinale Fournier sostiene infatti che la visione beatifica avrebbe sì luogo immediatamente dopo la morte, ma solo dopo il giudizio finale essa si completerebbe davvero, allorquando cioè gli uomini conosceranno tutti i meriti e i demeriti di ciascuno, la prescienza e la predestinazione divina, accrescendo così l'intensità della loro visione celeste.